Olate

La chiesa di Olate

Una lapide, trovata nel 1866 demolendo una casa vicino alla chiesa, è un indizio molto importante che ci fa credere che nei primi secoli non c’era una vera chiesa, ma un tempietto forse costruito sopra le tombe dei primi cristiani.

Di sicuro sappiamo che fin dal 1400 esisteva una piccola chiesetta dedicata ai S.S. Vitale e Agricola prima e ai S.S. Vitale e Valeria poi; misurava passi 8 in larghezza e passi 16 in lunghezza: sorgeva sulla stessa area dell’attuale, ma aveva la facciata orientata verso Acquate e disponeva di un unico altare.

Nel 1427 venne costruito un campani letto quadrato.
Nel primo decennio del XVI secolo la comunità di Olate – Bonacina demolì parte della chiesetta antica orientando la facciata non più verso Acquate, ma verso Lecco, rispettando il piccolo campanile.


Nel 1583 S. Carlo visitava la chiesa di Olate ed emanava numerosi decreti, fra i quali: “venga cintato il cimitero” che circondava la chiesa da oriente ad occidente.

Nel 1608 il Cardinale Federico Borromeo era in visita pastorale ad Olate. Dagli atti di questa visita, redatti da Mons. Albergato, convisitatore arcivescovile, in data 11 luglio, risultava che in Olate la chiesa volta a sud ovest constava di un’unica navata, il campanile di forma quadrata portava due campane sonore e accordate fra loro e fu decisa l’erezione in parrocchia. La sua realizzazione avvenne solo nel 1614 e primo parroco fu Don Giovanni Gazzeno ( o Gazzarro) di Castello.

 Pertanto i parroci che si sono susseguiti dal 1614 ad oggi sono 21, compreso don Angelo Grassi, parroco di Acquate e parroco pro-tempore di Olate del 1994 al 1995.

I parroci di Olate

Il primo parroco di Olate fu Don Giovanni Gazzeno ( o Gazzarro) di Castello.

I parroci che si sono susseguiti dal 1614 ad oggi sono 23, compreso don Angelo Grassi, parroco di Acquate e parroco pro-tempore di Olate del 1994 al 1995.

Don Luigi Vergani si è dimesso nel 2008, ma ancora ad Olate come Vicario Parrocchiale

Parroco attuale: don Carlo Gerosa 2008.

I Santi Patroni

Nel 1400 la piccola chiesetta era dedicata ai Santi Agricola e Vitale entrambi morti intorno al 304. Furono martirizzati a Bologna sotto Diocleziano.

S. Vitale era uno schiavo di Agricola (secondo la “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varazze), Vitale era parente di Agricola che era un cavaliere di stirpe consolare. Vitale, a cui è dedicata la superba basilica di Ravenna fu legato al cavalletto e torturato per convincerlo a sacrificare agli dei.

Egli rifiutò continuamente, allora scavarono una fossa e lo seppellirono ancora vivo.

Agricola, (che non era cristiano) era presente al martirio di Vitale, apprezzò il suo coraggio e ispirato dal suo esempio si fece cristiano e affrontò una morte vergognosa (probabilmente la crocefissione) per amore di Cristo.

Nel XVI secolo quando fu ingrandita la chiesetta, i santi patroni diventarono Vitale e Valeria.

Valeria era la moglie di Vitale e madre di due figli: Gervasio e Protasio, pure loro santi. Valeria, mentre stava andando a Milano, si imbattè in alcuni uomini che stavano sacrificando agli idoli; la invitarono a mangiare ciò che avevano sacrificato, ma essa rispose: “Io sono cristiana, non posso mangiare la carne dei vostri sacrifici”, allora la picchiarono con tanta violenza e gli uomini del suo seguito la portarono a Milano in fin di vita. Tre giorni dopo, felice volò al Signore.

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Acquate: 339 1645740 (Don Walter)
Bonacina: 338 6579230 (Don Marco)
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