Don Marco Albertoni
Ordinato il 6 giugno 2015
Leggi il libretto pubblicato in occasione dell’ordinazione.
OMELIA DI DON CARLO ALLA PRIMA MESSA DI DON MARCO
In questi giorni, come comunità cristiana, come Chiesa, stiamo vivendo momenti di rara intensità spirituale e di eccesso di grazia.
L’ordinazione presbiterale di don Marco ci mostra ancora una volta, in modo del tutto particolare, come la grazia di Dio, il suo amore, i suoi doni sono eccedenti rispetto alla nostra capacità di amarlo, alla nostra povertà umana e perfino rispetto ai nostri desideri e alle nostre attese.
Don Marco mi ha incaricato di tenere questa omelia e quindi di farmi interprete di questa sovrabbondanza.
Avrebbe certamente potuto fare una scelta migliore incaricando (che so io) un predicatore più brillante, una voce nuova per la comunità, un prete che (più di me) è stato significativo per il discernimento della sua vocazione, un fine teologo. Di fronte alle mie titubanze mi ha detto: “sei tu il parroco” è giusto che sia tu a tenere l’omelia. Giustificata così la mia presenza voglio riprendere telegraficamente qualche pensiero dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato, perché faccia emergere il senso e la bellezza della vita del prete.
- Dio creatore fa esistere l’uomo; lo fa esistere a partire dal suo amore.
Nessun uomo mai ha scelto di esistere o ha potuto darsi la vita. E’ il desiderio di Dio, è l’amore di Dio che ci crea, che ci fa esistere; senza di lui non esistiamo.
- Dio ci ha creato per amare: l’amore è il senso dell’esistenza dell’uomo.
Stupendo il testo della Genesi, quando Adamo incontra Eva e canta l’amore; questa volta ho di fronte qualcuno che mi corrisponde, ha la mia stessa dignità. Adesso è possibile la reciprocità della relazione d’amore.
E’ proprio di questo amore umano generare la vita: vorrei ringraziare papà Giulio e mamma Franca per il dono di Marco
- San Paolo ci esorta a vivere l’amore come l’ha incarnato Gesù nei confronti della Chiesa. L’amore di Gesù è totale, unico, fedele, eterno, fecondo.
L’incontro con l’amore di Gesù, affascina, mi prende, mi apre all’amore. Se incontro Lui imparo ad amare come Lui, sì, perché l’amore si impara: da chi sto imparando ad amare?
E posso amare come Gesù sia nella vita coniugale, sia nella vita di consacrazione.
Un giovane che diventa prete, non è un pazzo, non è un visionario, non è un ingenuo o, peggio, un mezzo uomo che rinuncia ad una donna, ma è un uomo che, avendo incontrato Gesù è stato chiamato da Lui a vivere la propria vita conformandola pienamente alla sua. Lo sguardo non va posto sulla rinuncia, ma sulla scelta: chi sposa una donna non fissa l’attenzione a tutte le donne a cui ha rinunciato, ma su quella che ha scelto da amare; così chi diventa prete non fissa lo sguardo su ciò a cui rinuncia, ma su Chi ha scelto di amare.
Marco, con la sua risposta libera alla vocazione, con la sua scelta di farsi prete, ci parla di una forma alta dell’amore e, con la sua decisione, diventa per noi una pro-vocazione: ci interpella sulla chiamata all’amore che Dio rivolge a ciascun uomo e a ciascuna donna. Tu come vuoi amare? Quale forma dell’amore stai scegliendo per dare pienezza e significato alla tua vita?
Con don Marco e con tutti i preti qui presenti, posso testimoniare della bellezza della nostra vita sacerdotale.
Ciò che rende bello essere prete, oggi e sempre, è l’origine della propria vocazione: quell’incontro con Cristo che inquieta ed affascina, sconvolge e trascina, chiama e accompagna, innamora e induce a donarsi, riempie la vita e la spinge a comunicare la gioia dell’incontro. Per te Marco, l’origine sta in quell’esperienza delle “sentinelle del mattino”, suscitata da San Giovanni Paolo II a Tor Vergata durante il giubileo del 2000. (c’ero anch’io allora e ho portato con me la patena usata per la distribuzione dell’Eucaristia: questa notte ho pensato di darla a te, don Marco, perché diventi un piccolo segno dell’origine della tua vocazione). La memoria dell’inizio è sempre fonte di gioia!
Ciò che rende bello essere prete, oggi e sempre, è, di conseguenza, l’avere una buona notizia da comunicare: se l’incontro con Gesù è così decisivo, per me, desidero che lo sia anche per gli altri. Tu, Marco, attraverso l’annuncio della Parola, l’Eucaristia, la Riconciliazione testimonierai la bellezza di questo incontro.
Testimoni seri e gioiosi generano testimoni, in una ininterrotta catena di uomini che non rinunciano ad una decisione impopolare e definitiva perché il Dio vivente li ha afferrati e si sono lasciati prendere dalla bellezza di questa esistenza trasfigurata, pure essendo, in modo lucido, consapevoli delle proprie debolezze e limiti.
Ciò che rende bello essere prete, oggi e sempre, è il fatto che questa vocazione arricchisce la mia umanità: è una forma alta dell’amore. L’esperienza squisitamente evangelica dell’obbedienza, povertà e celibato, tipiche del ministero, richiamano l’originalità e la bellezza di una vita che inventa relazioni fraterne tra la gente,
educa alla speranza attraverso la comunione tra uomini fondata sulla comunione con Dio, spinge a scoprire la dimensione oblativa dell’amore umano, propone uno stile di vita povero, essenziale, dove il legame con Gesù, ricchezza assoluta, smaschera e scioglie i legami idolatrici con le cose, spingendo verso una condivisione con il prossimo.
Non è forse ciò di cui l’uomo, oggi, soprattutto i giovani, ha bisogno: uno stile di vita che fugga dall’effimero per concentrarsi su ciò che conta davvero?
Ciò che rende bello essere prete, oggi e sempre, è l’orizzonte di speranza che la scelta del celibato e della verginità porta con sé. La testimonianza della verginità cristiana e del celibato ha senso perché ci consente di annunciare in modo singolarmente efficace l’amore preveniente del Padre e la donazione incondizionata di Gesù. Inoltre dicono l’affidabilità del Signore sul futuro che ci è promesso e sul quale noi investiamo tutta la nostra realtà umana.
Il ministero è in verità, un segno forte di ciò che ci attende e di quel Mistero di cui oggi possiamo e dobbiamo vivere.
Auguri, don Marco: la grazia della fede, il coraggio della carità e la forza della speranza rendano, ogni giorno, bella e piena di gioia la tua vita di prete.
DON TOMMASO NAVA
Ordinato il 7 giugno 2008
Leggi il libretto pubblicato in occasione dell’ordinazione.
Leggi l’articolo pubblicato sul notiziario in occasione della festa:
DON STEFANO VALSECCHI
Nato ad Acquate di Lecco il 27 luglio 1970 venne ordinato sacerdote il 10 giugno 1995.
Inviato come viceparroco a Caronno Pertusella, vi rimase fino al 1999, per andare poi per un breve periodo, sempre come vice parroco, nella parrocchia della Divina Provvidenza a Milano. Prima di diventare parroco nella parrocchia di Gessate, dove risiede dal 1999, rimase qualche tempo anche nella parrocchia di Bellinzago Lombardo.
MONS. FABIO TURBA
Nato ad Acquate di Lecco il 18 gennaio 1962, venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1987
Inviato come vicario ad Oggiono, vi rimase fino al 1994, anno in cui diventò parroco di Imberido (frazione di Oggiono).
Nel 2001, con la nomina a parroco di Asso, assume il titolo di Monsignore e, nel novembre del 2008, ha fatto il suo ingresso come nuovo parroco a Cornaredo.
Chi volesse contattarlo può farlo al seguente indirizzo:
Via San Martino, 2
20010 Cornaredo
Tel.: 02.9362025
DON PAOLO MAZZOLENI
DON FABRIZIO CROTTA
Nato ad Acquate di Lecco il 25 ottobre1963 venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1992.
Rimase sino al 2001 ad Inzago come vice parroco.
Dal 2001 fu nominato parroco di Bulciago e Barzago, dal 2007 è parroco a Barzago, nella parrocchia di San Bartolomeo.
Chi volesse, può trovarlo al seguente indirizzo:
Via San Giuseppe, 6
23890 Barzago
Tel.: 031.860256
DON SAMUELE SANGALLI
Ordinato il 08 giugno 1996
via Benedetti XIV, 5
00165 Roma
DON LUCA POZZI
Nato ad Acquate di Lecco il 15 giugno 1974, venne ordinato sacerdote il 10 giugno 2000
Leggi il libretto pubblicato in occasione dell’ordinazione:
PADRE NORBERTO POZZI
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DON ANGELO MARIA CATTANEO
Sacerdote dell’ordine dei Barnabiti, venne consacrato a Roma il 19 dicembre 1970 e celebrò la sua prima S.Messa ad Acquate il 27 dicembre. In una cornice natalizia, il paese gli tributò molti festeggiamenti, nel cui contesto ebbe il compito di inaugurare la nuova Sala di Cultura presso l’Oratorio maschile, intitolata all’indimenticabile ex-cooperatore e prefetto dell’oratorio Attilio Corti, deceduto dopo breve malattia nel 1962.
DON GIACOMO BRIONI
Fu consacrato nella basilica cattedrale di Como il 29 giugno 1968 da sua Ecc. Mons. Felice Bonomini, Vescovo di Como e Sondrio. Il giorno seguente celebrava la sua prima S.Messa ad Acquate. Anche in questa occasione si tenne la solenne processione per le vie del paese e la sera, in suo omaggio, i giovani misero in scena il loro primo “recital” musicato e recitato della storia del Circolo Giovanile.
DON GIULIANO MILANI
Nato ad Acquate di Lecco l’11 maggio 1941, venne ordinato sacerdote il 28 giugno 1966
Ad Acquate celebrava la sua prima S.Messa il 29 giugno 1966, accompagnato all’altare dal parroco Don Pierino Zappa, oblato, in sostituzione di Don Alessandro, ancora degente in ospedale per le conseguenze del noto incidente. Nel pomeriggio guidava la processione per le vie del paese e la sera, in suo onore, omaggio della popolazione presso l’oratorio.
Ebbe i seguenti numerosi incarichi:
nel 1966 fu direttore spirituale presso il collegio di Cantù;
nel 1980 venne nominato pro-rettore presso il collegio De Filippi diVarese;
dal 1986 al 1994 fu parroco nella parrocchia della SS.Trinità di Varese;
oggi è parroco sempre a Varese nella parrocchia San Giovanni Battista.
Chi volesse contattarlo lo può fare all’indirizzo:
Via Astico, 14
Avigno – 21100 Varese
Tel.: 0332.229405
DON FELICE FERRARIO
Nato ad Acquate di Lecco il 24 settembre 1939, venne ordinato sacerdote il 27 giugno 1964 nel Duomo di Milano
Celebrava la sua prima S.Messa ad Acquate il giorno successivo. Nel pomeriggio si tenne una solenne processione per le vie del paese e la sera, presso l’oratorio maschile, una festa omaggio della popolazione al novello sacerdote.
Il suo primo incarico pastorale fu presso la parrocchia di Villastanza, dove rimase fino al 1968, anno in cui venne trasferito ad Airuno, sempre come viceparroco.
Ebbe poi numerosi altri incarichi:
nel 1976 come viceparroco nella parrocchia di San Rocco a Monza;
nel 1977 come viceparroco nella parrocchia di San Carlo sempre a Monza;
nel 1986 come parroco a Melzo;
dal 1998 al 2007 come parroco a Lomagna, dove ancora risiede con incarichi pastorali
Chi volesse contattarlo lo può fare all’indirizzo
Piazza della Chiesa, 1
23871 LOMAGNA (LC)
Tel.: 039.5300463
DON ADELIO GARIBOLDI
Nato ad Acquate di Lecco il 14 novembre 1934 e battezzato il giorno successivo
nella locale chiesa parrocchiale; ha ricevuto la S. Cresima il 13 giugno 1942.
Alunno del Seminario Vescovile di Albenga è stato ordinato suddiacono il 21 dicembre 1958 e Diacono
nella Chiesa parrocchiale di Ceriale il 22 marzo 1959. Ad ordinarlo presbitero è stato Sua Eccellenza
Mons. Giovanni Battista Montini il 28 giugno 1959 nel Duomo di Milano, il futuro Beato Paolo VI.
Parroco di Lenzari dal 1 settembre 1959 al 14 marzo 1961, quindi di Cesio sino al 1 gennaio 1963.
È partito missionario in Cile dove è rimasto sino all’estate del 2007, dopo aver guidato diverse
Parrocchie prima nella Diocesi di Los Angeles e poi di Santiago del Cile.
Rientrato in Italia negli ultimi mesi del 2006, per motivi di salute, venne nominato Arciprete di Verzi il
1° settembre 2007.
Nel mese di giugno 2009 decise di ritornare in Cile occupandosi ancora di diverse Parrocchie prima
nella Prelatura di Calamà e poi di Santiago del Cile.
Nella primavera del 2016 rientrato definitivamente in Italia a causa della salute cagionevole,
soggiornando dapprima, per breve tempo, presso il Seminario Vescovile e poi nella Casa di cura
Ardoino-Morelli di Diano Marina.
È deceduto nel pomeriggio di sabato 28 aprile 2018 nell’Ospedale Civile di Imperia.
MONS. GIUSEPPE LOCATELLI
Fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1959 nel Duomo di Milano. La sua fu una vocazione “adulta”, infatti entrò in seminario dopo aver frequentato già due anni di Università.
Celebrò la sua prima S.Messa nella parrocchia del Caleotto in quanto la sua famiglia, in quel periodo, si era trasferita alla “Giazzera”, località che rientrava nelle competenze di quella nuova comunità, guidata dall’allora parroco Don Martino Alfieri, già coadiutore di Acquate fino a pochi anni prima.
Non avendo dimenticato le sue origini acquatesi, celebrò una S.Messa nella nostra chiesa il 5 luglio dello stesso anno, tra l’affetto caloroso dei suoi ex – comparrocchiani.
DON LUCIANO SPREAFICO
Nato a Bonacina di Lecco il 5 novembre 1932.
Sacerdote dei Padri Oblati di Rho, venne ordinato sacerdote venerdì 28 giugno 1957 insieme a Padre Giovanni Formenti, ma non celebrò con lui in parrocchia la sua prima S.Messa il giorno seguente, festa dei SS.Pietro e Paolo, bensì nel Santuario della Madonna Addolorata di Rho con la presenza del papà. La celebrò invece in Acquate domenica 30 giugno, con una sentita e numerosa partecipazione di popolo.
I giorni 28-29-30 giugno di quell’anno furono tre giorni di particolari festeggiamenti: non solo per i due novelli sacerdoti, ma anche perché il giorno 30 ricorreva il 50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Andrea Spreafico, prozio dello stesso Don Luciano.
Sia il 29 che il 30, per le vie del paese pavesato a festa, sfilarono ben due processioni solenni. Poi la sera, presso l’oratorio maschile straordinariamente illuminato, continuarono i festeggiamenti con pesca di beneficenza e spettacolo teatrale in onore dei novelli sacerdoti.
Rimase a Rho come missionario oblato fino al 1966, anno in cui venne mandato come viceparroco nella parrocchia milanese di S.Vittore al Corpo.
Nel 1984 diventò parroco, sempre in Milano, nella parrocchia Maria Regina Pacis dove, a partire dal 1989 assunse altri diversi incarichi pastorali, anche contemporaneamente: fu Decano del quartiere Gallaratese, Prefetto della zona “Milano Ovest” e Protettore dell’Istituto del Buon Pastore.
Poi, nel 2004, fu nominato Presidente dell’Istituto del Buon Pastore.
Dal 2008 risiede, con incarichi pastorali, nel sua Comunità natale che, dallo stesso anno, è stata dedicata alla Beata Vergine di Lourdes, integrando in un’unica unità le parrocchie di Acquate, Bonacina e Olate.
Quanti lo volessero contattare, lo possono fare al seguente indirizzo:
Via Perpetua, 24
23900 Lecco
Tel.: 0341.496148
PADRE GIOVANNI FORMENTI
Missionario del PIME. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1957, celebrava la sua prima S.Messa ad Acquate sabato 29, festa dei SS.Pietro e Paolo. Partiva per la Guinea Portoghese, sua terra di missione, nel 1958. Ritornò definitivamente in Italia nel 1967, interrompendo la sua vocazione sacerdotale.
PADRE ANTONIO FORMENTI
Missionario del PIME. Ordinato sacerdote a Milano, in Duomo, da S.Em. il Card. Arcivescovo nel 1951.
Celebrava ad Acquate la sua prima Messa l’8 luglio 1951. In concomitanza della festa del S.Cuore, si celebrarono in parrocchia solenni festeggiamenti.
Partiva per Hong-Kong, sua terra di missione, nel settembre 1954. Ritornava ad Acquate nel 1964 e dopo un breve soggiorno in Italia ripartiva per la sua missione. Attualmente è ancora ad Hong-Kong, da dove, in occasione del S.Natale 2008, ha mandato a salutare i suoi amici acquatesi tramite una lettera inviata al Laboratorio Missionario di Lecco
DON CAMILLO POZZI
Nato ad Acquate il 5 agosto 1912.
Deceduto il 30 giugno 2006 alla veneranda età di quasi 94 anni, mentre era ospitato nella casa del clero di San Giovanni di Lecco.
Le sue spoglie sono sepolte nel cimitero di Acquate.
Appena consacrato sacerdote venne inviato come vice parroco a Mercallo (Milano) dove rimase pochi anni; poi passò, sempre come vice parroco, a Bardello (Varese).
Nel settembre 1958 il paese di Torrevilla in Monticello Brianza lo accolse come parroco e qui rimase fino al 1981. Successivamente, per tre anni, coadiuvò i sacerdoti di Valmadrera nella cura pastorale di quella parrocchia. Nel 1984 si ritirò nella casa del clero, a San Giovanni di Lecco, dove rimase per ben 21 anni.
DON PIERO INVERNIZZI (1905?-1968)
Fu compagno di studi in seminario di Don Luoni ed infatti fu consacrato sacerdote nel 1935.
Ad Acquate furono solennemente festeggiati i suoi 25 anni di sacerdozio nell’aprile del 1960.
Si spense nel 1968, il 23 gennaio e i suoi funerali si svolsero in Acquate due giorni dopo, con grande partecipazione di clero e di popolo. Il parroco Don Luoni, durante il rito funebre, tratteggiò con un eletto e commovente discorso la sua figura di sacerdote e compagno
MONS.GIULIO SPREAFICO (1892-1972)
MONS. GIULIO SPREAFICO (1892-1972)